Il Viaggissimo: da Milano a Chicago, 130 anni dopo
Sulle orme del pioniere del cicloturismo, Luigi Masetti

Sono Giulia Baroncini, polesana doc, classe 1990 e sui social “se mi cercate sono in giro”, una frase che dicevo spesso ai miei amici specialmente tra i 18 e 26 anni quando continuavo a spostarmi come una trottola in giro per l’Europa per studio, lavoro, vacanza. Mi
sento una viaggiatrice nata, pur non appartenendo ad una famiglia di viaggiatori. Uno dei miei ricordi più vividi dell’infanzia è proprio il momento in cui sono rimasta in equilibrio sulla mia prima bici e come passavo poi estati intere a pedalare per la campagna polesana da
sola o con il nonno. Mi divertivo, mi sentivo libera e indipendente.
La bici ritornerà nella mia vita poi all’inizio del 2019 in chiave diversa, come mezzo di esplorazione. Tutto grazie ad un collega di lavoro, appassionato di bici, che mi propone di esplorare le meraviglie del Veneto per via terra ed acqua facendo “Bikerafting” ossia pedalando con una Brompton e pagaiando su di un packraft. Delle vere e proprie avventure a km0. Il mio collega poi si licenzia e ci perdiamo di vista. Decido quindi di conservare del bikerafting solo la bici e comincio le mie
esplorazioni in sella, per lo più in solitaria, prima nei dintorni, poi in Italia ed infine all’estero sempre di massimo due settimane per rispettare i tempi delle ferie che mi venivano concesse al lavoro.



Inconsapevolmente comincia anche un viaggio introspettivo: capisco
che il mondo dell’ hospitality, in cui lavoravo da ormai cinque anni, non faceva più per me. Nel 2022 lascio il passato per seguire i miei sogni e passion: creare video, scrivere per il web, raccontare le mie avventure attraverso i contenuti e cercare di ispirare quanta più gente possibile. Quale miglior modo per festeggiare questo cambiamento? Semplice, con un viaggio! Questa volta un viaggio speciale, dedicato ad un grandissimo cicloviaggiatore che mi ha fortemente ispirata, Luigi Masetti.



Il Viaggissimo: da Milano a Chicago in 5 mesi
130 anni fa, Luigi Masetti primo pioniere italiano del cicloturismo, parte per una delle sue più grandi avventure che lui stesso chiamerà “Il Viaggissimo”, da Milano a Chicago in 5 mesi per partecipare alla World Columbian Exposition. Per tutti i cicloviaggiatori dovrebbe essere il
guru, è purtroppo a molti sconosciuto, come lo era per me ma per fortuna ne vengo casualmente a conoscenza circa due anni fa grazie al libro a lui dedicato “L’anarchico delle due ruote”.
Una volta letto, scopro di avere molte cose in comune, le due più importanti sono sicuramente la passione per la bici e l’esplorazione del mondo in sella a questo mezzo. Mi sono quindi promessa di riportare in vita, nel miglior modo possibile, questo grande avventuriero che tutti dovrebbero conoscere perché una persona genuina, pronto a scoprire
il mondo senza troppi freni, spavaldo, desideroso di conoscere le persone dei posti che attraversa senza pregiudizi. Basti pensare che solo dopo 28 giorni che aveva imparato ad andare in bici, è partito alla scoperta del mondo! Ho pensato quindi di ripercorrere proprio il
suo “viaggissimo” adattandolo ai tempi moderni.



Tutto si svolgerà così: da giugno a novembre, in sella alla mia bici percorrendo circa 8000km seguendo quasi fedelmente il suo itinerario, adattandolo però ai percorsi ciclabili che esistono ora in Europa, le Eurovelo, e quelli esistenti negli USA creati dall’ Adventure Cycling Association. Partirò da Trecenta, un piccolo paese nel polesine, città natale di Masetti ma anche dei miei nonni per attraversare poi la Svizzera, la Francia, la Germania, il Belgio e arrivare a Londra.
L’oceano lo attraverserò quindi in aereo, mezzo di trasporto dei
giorni nostri. Negli Stati Uniti arriverò a New York, toccando poi città come Albany, Buffalo, le cascate del Niagara, il Lago Erie, Chicago per poi ritornare verso New York pedalando in Ohio e Pennsylvania. Da NY ritorno a Londra e la via verso casa sarà un ritorno aperto pedalando principalmente in Francia per poi rientrare a casa.



Ogni giorno percorrerò circa
80km, una lunghezza che mi dà il tempo di esplorare, dare il giusto tempo alla conoscenza delle persone, di filmare e documentare, vivermi un viaggio in modo rilassato. L’itinerario non vuole essere troppo programmato perché dipende appunto dall’ospitalità che troverò
e dalle avventure che non potrò farmi mancare. Infatti le notti le passerò a casa delle persone che mi daranno un divano, in tenda, negli ostelli, nei b&b e nei motel solo quando capita. I motivi che mi spingono a intraprendere questa avventura sono tanti infatti non è solo la rievocazione di questo esploratore ma anche ispirare a viaggiare con lentezza, nel modo più sostenibile possibile, guardando il mondo con occhi diversi. E ribadire il fatto che il viaggio, specie su due ruote spinte con la sola forza delle gambe, è la via per conoscere il mondo che abbiamo a disposizione ma soprattutto noi stessi.