Intervista a Davide Camedda
Alla scoperta della lunga carriera nel mondo dell'off road di Davide Camedda.

Davide Camedda, ragusano di nascita, esperto e vittorioso biker, vanta una maglia azzurra vestita nel 2012 fino a una partecipazione nel 2018 ai mondiali master downhill di Andorra. Nel 2019 ha conseguito il quarto posto con la squadra di Vittoria Enduro al Trophy of Nations di Finale Ligure e due volte secondo ai Campionati Italiani Assoluti di Downhill.
La sua bella e lunga carriera nel mondo dell'off road non si limita solo alle competizioni.
Davide, infatti, ha capitalizzato la sua esperienza ventennale in MTB collaborando nell'area ricerca e sviluppo presso Lombardo Bikes di Buseto Palizzolo, in provincia di Trapani.

Roberto Zanetti: Ciao davide, questa estate abbiamo avuto modo di condividere insieme una bellissima esperienza all'All Around eMTB e in quell'occasione, oltre all'atleta e all'uomo, ho avuto modo di apprezzare la tua grande passione per la bici. Raccontaci i tuoi inizi, quando hai capito che il mondo del ciclo sarebbe stato il tuo lavoro?
Davide Camedda: Ciao grande Roby, ringrazio in primis Cambiobike e Lombardo per avermi dato la possibilità di partecipare all'All Around eMTB. Un'esperienza fantastica con un format innovativo per quanto riguarda le gare in e-MTB, specialità che mi piace moltissimo, ovviamente la ripeterò nel 2023; ringrazio anche te per avermi sopportato in camera al rientro da ogni tappa.
Adesso rispondo alla tua domanda.
In realtà non ho mai capito che la passione stesse per diventare il mio lavoro. Pensandoci bene un giorno qualcuno disse:
scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita”.
Provandolo sulla mia pelle posso dirti che aveva proprio ragione. Come ci diciamo tante volte al telefono, io e te siamo quelli della notte che passano le ore al PC e magari la giornata in bici (forse).
Roberto Zanetti: Sei siciliano come Vincenzo Nibali, entrambi campioni in discipline molto diverse tra di loro. Quanto è stato difficile, in una regione meravigliosa come la Sicilia ma piuttosto distante dal “ciclismo che conta”, affermarsi nel panorama sportivo nazionale e internazionale ad alto livello?

Davide Camedda: Sono siciliano ma non sicuramente un professionista ai livelli di Vincenzo.
Ti assicuro che qualche difficoltà l’ho incontrata quando più di vent'anni fa partivo in treno, aereo, nave o furgone per andare a partecipare al campionato di DH in Continente, quasi un viaggio della speranza. Di certo il mondo della DH nazionale e internazionale era una famiglia accogliente e calorosa, trovavo sempre ospitalità sotto lo stand di qualche Team importante. Per fortuna ormai con la globalizzazione le distanze si sono ridimensionate, tutto sembra a portata di mano, oggi è molto più facile muoversi e affrontare le trasferte.
Roberto Zanetti: Ai tuoi inizi la bici elettrica a pedalata assistita non c'era. Cos'hai pensato e provato la prima volta che hai messo il fondoschiena sul sellino di un'e-bike? E' stato amore a prima vista o ci hai messo un po' per abituarti alla nuova compagna di pedalate?
Davide Camedda: Quando iniziai addirittura si andava di 26” front e 24” rear, il Mullet di altri tempi, non si aveva la minima idea che si arrivasse a pedalare con un motore elettrico.
La prima volta che salii su una e-MTB era già una biammortizzata ed effettivamente fu amore a prima vista. Apportai le prime modifiche alla mia “amata” di anno in anno fino ad arrivare a quelle che adesso sono veri gioielli Full Suspended. Il mondo come lo sport fa passi da gigante e a noi resta soltanto la scelta se essere conservatori o progressisti. Io ho scelto la seconda, come fece molti anni fa Lombardo, credendo fin da subito nella sostenibilità e al modo nuovo di pedalare. Il brand siciliano è stato il primo produttore di biciclette in Italia a crederci. Dalla collaborazione con BOSCH sono così nati nuovi progetti e ottimi rapporti commerciali.
Roberto Zanetti: In quei giorni d'inizio luglio mi parlasti della tua collaborazione con Lombardo Bikes.
Quanti anni sono che lavori per loro e com'è nato il tuo ruolo di tecnico/collaudatore all'interno dell'azienda?

Davide Camedda: Il tutto iniziò nel 2015 quando entrai come componente “della famiglia” del Team Lombardo per prendere parte alle gare di Downhill ed Enduro.
Dopo vari incontri arrivò da parte del nostro CEO - Emilio Lombardo - una proposta che mi portò a trasferirmi a Trapani e quindi a iniziare un rapporto, oltre che sportivo, anche di lavoro con l’azienda stessa. Oggi faccio sempre parte del reparto R&D, sono anche il tester ufficiale e cerco ancora di gareggiare, anche se penso che oramai lo farò prevalentemente in e-MTB
Roberto Zanetti: Da cosa parte lo sviluppo del progetto per una nuova bici elettrica? Cosa ti ispira maggiormente nel momento in cui decidi di cominciare qualcosa di nuovo e quali sono le difficoltà maggiori che incontri?

Davide Camedda: Lo sviluppo parte sempre dal basso anzi, da fuori l’azienda, confrontandomi con altri bikers o clienti affezionati di cui ti fidi chiedendo loro dei feedback.
Li analizziamo e li incrociamo con i nostri test e proprio da lì parte un nuovo progetto, considerando anche quelle che sono le tendenze del mercato e le esigenze dei rider.
La mia ispirazione viene sempre dopo dei giri in bici e senza pensare al fatto che in quel momento sono li per lavoro. Invece le difficoltà maggiori sono sempre i tempi più brevi che hai a disposizione per lavorare sulle news. Il mercato anticipa quasi ogni anno la dead line del lancio di un nuovo prodotto e quindi si è sempre di corsa, in tutti i sensi.
Roberto Zanetti: Qual'è la cosa che ti appaga di più: creare e vedere crescere un tua “creatura su due ruote” oppure esserci sopra assaporando le emozioni che ti potrebbe dare in corsa? Qual'è il modello di e-bike a cui sei più affezionato e che, a tuo parere, è riuscito meglio?

Davide Camedda: Quello che mi appaga è essere riusciti - con tutto lo staff di Lombardo Bikes - a portare a termine un progetto in cui abbiamo speso tante ore e creduto moltissimo.
Poi arriva la parte bella, quella di salire in sella, sentire e provare ciò che avevi soltanto letto sulla carta. Il modello a cui sono affezionato di più è sempre l’ultimo; ovviamente tutte le DC90 sono le mie preferite perché portano proprio le mie iniziali e il mio numero fortunato.
Roberto Zanetti: Ultima cosa caro Davide: tra lavoro, test, gare, trasferimenti e non per ultima la tua bellissima famiglia, quando e quanto trovi tempo per divertirti senza pensieri con la tua bici elettrica?
Davide Camedda: Quando sali su un'e-MTB è difficile non divertirsi.
Comunque ci provo in qualche week end quando sono a casa dalle mie parti. Se riesco faccio un giro con i vecchi amici; è lì che si perde realmente il senso dello spazio e del tempo, poi finisce sempre tutto con una birra ghiacciata. Cheers.
