Guida 01.08.23
Coboc, perché dovresti conoscere le e-bike di questa azienda

Trovare prodotti che soddisfino la maggior parte delle nostre esigenze è tuttavia possibile, come ci dimostra l’azienda tedesca Coboc.

Quante volte avete acquistato qualcosa per poi scoprire che un altro prodotto sarebbe stato meglio? Bene, leggendo questo articolo probabilmente vi sto evitando di farlo di nuovo, almeno per quanto riguarda la bici. Le e-bike di Coboc potrebbero essere proprio quelle che state cercando: leggere, efficienti, facili da usare e con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Continuate a leggere per saperne di più.

Perché Coboc

Ho scoperto l'azienda tedesca Coboc testando uno dei loro modelli, la Brooklyn ONE Fat di cui ne ho scritto la recensione, e anche se non fosse uno dei marchi proposti da Cambiobike sentirei comunque il dovere di parlarne. 

Ci sono infatti una serie di motivi pratici, etici, estetici e perché no, economici, che rendono i suoi prodotti meritevoli di attenzione, sia da chi è semplicemente in cerca di una bici elettrica, sia da chi si interessa di mobilità sostenibile in generale. 

 

Credo che Coboc abbia trovato un bilanciamento quasi perfetto tra tutte le richieste dell’attuale mercato ciclistico, una sintesi che può davvero aiutare l’importante diffusione delle bici a pedalata assistita.

Tante persone nutrono ancora perplessità nei confronti delle e-bike, ci sono critiche relative al loro costo, al loro peso (che di solito è inversamente proporzionale al prezzo), al problema dei furti o a quello dell’impatto ambientale: tutti questi temi sono stati affrontati dall’azienda tedesca e a mio avviso con ottimi risultati. 

 

@Coboc
@Coboc

Coboc propone e-bike a prezzi assolutamente competitivi, sotto i 20 kg (la Brooklyn ONE ne pesa solo 13!), che possono essere facilmente sollevate e trasportate anche in un appartamento; sono tecnologicamente moderne ma concepite in modo artigianale, ossia con componentistica tra cui telaio, batteria e motore sviluppata direttamente dall’azienda. Il risultato sono delle e-bike più leggere, più efficienti, realizzate con meno spreco di materiale, facili da usare e più sicure nei confronti dei furti.

 

Insomma, queste bici potrebbero essere proprio quello che state cercando, ecco perché Coboc è un produttore da conoscere e da far conoscere. Noi ci proviamo attraverso una breve intervista fatta direttamente al direttore amministrativo Annalena Horsch e al capo della sezione marketing Michael Ziegler, che ci spiegano meglio la loro filosofia aziendale e il loro modo di lavorare.

 

@Coboc

Quando e perché nasce?

Coboc nasce nel 2011, quando i due fondatori, ispirati dalle proprie esperienze di rider, si misero in testa di creare una e-bike minimale, completamente integrata, che funzionasse bene e che fosse anche “dannatamente bella”. 

Dopo due anni di sviluppo, nel 2013 viene lanciato il primo prototipo della "eCycle", il modello tuttora più leggero tra quelli proposti in catalogo dall’azienda. 

 

Parlando proprio di aziende, cosa vi distingue dalle altre?

Certamente l’approccio olistico, anche se la prima cosa che salta all'occhio guardando le nostre e-bike è sicuramente il loro design minimale. La batteria completamente integrata e la tecnologia priva di elementi superflui potrebbero addirittura far credere che non si tratti di bici elettriche, un risultato piuttosto raro nel mondo delle pedelec.

Il peso poi è eccezionalmente basso rispetto alle bici di altre aziende: le e-bike prodotte da Coboc partono da 10,8 kg e non raggiungono mai i 20 kg, sono tutte dei modelli light ultracompetitivi.

Inoltre, l'intero sistema elettrico è sviluppato internamente dall’azienda, il che non solo rende possibile la creazione della bici in sé, ma consente quell’approccio progettuale olistico che dicevamo, dove guida e bicicletta si incastrano perfettamente l'una con l'altra.

Ma perché questa scelta di puntare così tanto sulla leggerezza?

Ogni ciclista conosce il problema degli scalini e di tutti gli ostacoli che si possono incontrare lungo un percorso. A volte è inevitabile dover mettere la bici in spalla, soprattutto per chi si muove in un ambiente urbano complicato. Le bici elettriche però sono piuttosto pesanti e non tutti riuscirebbero a sollevarle di continuo: si tratta di un problema che non riguarda i nostri clienti perché le bici che produciamo si possono alzare e trasportare praticamente ovunque, anche per diverse rampe di scale. 

 

Questa leggerezza non solo offre un miglior controllo del veicolo in termini di sicurezza, (molto importante ad esempio per le persone anziane) ma consente anche un uso ibrido della bici. Abbiamo visto che a molte persone non interessa utilizzare costantemente il supporto elettrico, tanti lo vogliono solo per pedalare in salita o quando le gambe si stancano. Ciò permette di limitare i consumi (elettrici e muscolari) e di pedalare anche senza assistenza, altra cosa rara nel mondo e-bike.

 

@Coboc

Per quanto riguarda gli aspetti tecnologici invece, su quali vi concentrate?

Ogni bici elettrica Coboc nasce da una volontà progettuale chiara, ridotta all'essenziale. Grazie all'integrazione delle componenti tramite un design accattivante, le nostre e-bike sono belle da vedere ma anche semplici e intuitive da utilizzare. Mettiamo particolare cura nei dettagli perché vediamo quanto fanno la differenza nella percezione d’insieme del prodotto finito. Per citare il famoso designer di mobili Charles Eames: “I dettagli non sono i dettagli. Fanno il progetto”.

 

Oltre alla leggerezza, a cosa date importanza quando progettate una bici?

Anche in questo caso, cerchiamo di concentrarci su quelli fondamentali: ogni parte deve avere uno scopo nella guida, viene eliminato tutto ciò che risulta inutile sia in termini tecnologici che formali. Dal punto di vista dell’utente cerchiamo di creare delle bici che rendano l'esperienza agile, dinamica, divertente. Ottenere questo risultato impone però una ricerca in termini di qualità, ecco perché sviluppiamo molte componenti noi stessi. Solo in questo modo così possiamo garantire che le nostre biciclette siano un prodotto di alta fascia unico, ottimizzato al massimo in ogni suo aspetto.

Il focus della vostra azienda è soprattutto il mondo urban: per il futuro ci attende qualche novità?

Si, in questo momento ci stiamo concentrando molto sull'uso urbano, ma ci sono segmenti di mercato interessanti nei quali possiamo immaginare prodotti Coboc che rimangono fedeli al nostro DNA. E’ ancora tutto prematuro ma posso dirti che stiamo lavorando su modelli trekking.

Invece per quanto riguarda il futuro del mondo ciclistico in generale, cosa pensate sia necessario affinché più persone scelgano di pedalare?

Le infrastrutture ciclistiche sono l’aspetto più importante che ogni stato dovrebbe impegnarsi a sviluppare. Una rete ciclistica diffusa, sicura e coerente con il territorio avrebbe certamente un impatto positivo in questo senso e porterebbe molte più persone a pedalare.

@Coboc
Articolo a cura di
Riccardo Asta